Simonini non si limita a odiare gli ebrei e non ha un solo nemico da affrontare. Il suo astio e la sua stizza si rivolgono verso tutti: carbonari, repubblicani, francesi, piemontesi, massoni, gesuiti, satanisti, tedeschi, poveri e ricchi, senza distinzione di sorta. Un rancore covato lungo i settant’anni della sua vita, trascorsa tra Torino, Palermo e Parigi, un odio meditato sullo scranno del suo studio notarile mentre falsifica documenti, oppure nelle bettole di mezza Europa dove ingaggia ingenui bombaroli. Simonini è uno dei migliori falsari dell’epoca…