Rodolfo non crede a chi dice che l’adolescenza è spensieratezza e leggerezza. Diciotto anni possono essere tantissimi, abbastanza anche per provare nostalgia. E mentre tutto attorno corre all’impazzata, amicizie, amori, gelosie, paure, lui si piega su se stesso e si rifugia in quel tempo felice in cui il suo mondo era ancora magicamente intatto. Quando le persone che amava si amavano, “il suo papà forte come Maciste, che apre i vasetti di olive al primo colpo, e la sua mamma più bella di Miss Italia, che porta ancora i cerchietti con il fiocco di quando aveva sedici anni. Si vogliono bene, è bello”.