Set 22, 2008 - Libri    4 Comments

Ho letto: La fantasia di Orwell

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Sarà davvero un caso? Sentite questa! ho comprato 1984 di Orwell e la biografia di Anna Politkovskaja. Se non lo sapete 1984 parla di una mondo alternativo in cui il Grande Fratello controlla tutto, dove vengono a rapirti in casa all’improvviso, ti torturano e ti uccidono se commetti o pensi qualche atto contro il Partito. Ed è un libro del primo dopoguerra!! Sto leggendo adesso di seguito il libro di Anna…e praticamente…è ugualesolo che è tutto vero…che brividi ragazzi!

Ho letto: La fantasia di Orwellultima modifica: 2008-09-22T09:02:00+02:00da mauroartico
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4 Commenti

  • Mauro, io ricordo che fin da subito La fattoria degli animali di Orwell rischiò di essere scartato dagli editori perché ritenuto in tutto e per tutto il ritratto di quello che era l’URSS del tempo, e quasi nessuno se la sentiva di pubblicare un testo così scomodo. Personalmente la “Fattoria” non mi è piaciuta, poiché lo ritengo solo un manifesto di denuncia, privo di un vero valore letterario. Per me la Fattoria sta ad Orwell come Guernica sta a Picasso: arte asservita puramente alla denuncia, che in qualche modo ne diminuisce il valore.

    Invece 1984 l’ho apprezzato di più, sarà che ho un amore particolare per i romanzi distopici. In 1984 c’è si la denuncia e l’essere partiti da ciò che stava accadendo realmente, però fortunatamente non è il solo leit motiv del libro.
    Mi piace soprattutto la scelta di focalizzare l’azione su un eroe-antieroe come Winston. Il tipico pessimismo orwelliano poi condisce il finale con la sconfitta piena dell’uomo sul partito, mentre credo che se la Politkovskaja ha potuto pubblicare il suo diario, una sorta di lieto fine c’è stato. =)

  • Mauro, io ricordo che fin da subito La fattoria degli animali di Orwell rischiò di essere scartato dagli editori perché ritenuto in tutto e per tutto il ritratto di quello che era l’URSS del tempo, e quasi nessuno se la sentiva di pubblicare un testo così scomodo. Personalmente la “Fattoria” non mi è piaciuta, poiché lo ritengo solo un manifesto di denuncia, privo di un vero valore letterario. Per me la Fattoria sta ad Orwell come Guernica sta a Picasso: arte asservita puramente alla denuncia, che in qualche modo ne diminuisce il valore.

    Invece 1984 l’ho apprezzato di più, sarà che ho un amore particolare per i romanzi distopici. In 1984 c’è si la denuncia e l’essere partiti da ciò che stava accadendo realmente, però fortunatamente non è il solo leit motiv del libro.
    Mi piace soprattutto la scelta di focalizzare l’azione su un eroe-antieroe come Winston. Il tipico pessimismo orwelliano poi condisce il finale con la sconfitta piena dell’uomo sul partito, mentre credo che se la Politkovskaja ha potuto pubblicare il suo diario, una sorta di lieto fine c’è stato. =)

  • Mauro, io ricordo che fin da subito La fattoria degli animali di Orwell rischiò di essere scartato dagli editori perché ritenuto in tutto e per tutto il ritratto di quello che era l’URSS del tempo, e quasi nessuno se la sentiva di pubblicare un testo così scomodo. Personalmente la “Fattoria” non mi è piaciuta, poiché lo ritengo solo un manifesto di denuncia, privo di un vero valore letterario. Per me la Fattoria sta ad Orwell come Guernica sta a Picasso: arte asservita puramente alla denuncia, che in qualche modo ne diminuisce il valore.

    Invece 1984 l’ho apprezzato di più, sarà che ho un amore particolare per i romanzi distopici. In 1984 c’è si la denuncia e l’essere partiti da ciò che stava accadendo realmente, però fortunatamente non è il solo leit motiv del libro.
    Mi piace soprattutto la scelta di focalizzare l’azione su un eroe-antieroe come Winston. Il tipico pessimismo orwelliano poi condisce il finale con la sconfitta piena dell’uomo sul partito, mentre credo che se la Politkovskaja ha potuto pubblicare il suo diario, una sorta di lieto fine c’è stato. =)

  • Ancora non l’ho letto (per motivi di tempo), ma a casa dispongo di una copia dell’introvabile “noi” di Evgenij Zamjatin, uno scrittore russo che ha fortemente contestato l’amico col baffone (Stalin). Perfino gli ha scritto una lettera, che ha convinto Stalin che costui si trattava di uno che non la mandava a dire a nessuno: l’ha risparmiato!
    “Noi” è un romanzo distopico della metà degli anni 20 che ANTICIPA ciò che sarebbe diventata l’unione sovietica nel decennio successivo… ha ispirato Orwell. Appena lo leggo, se vuoi, te lo passo. (ci sono voluti 7 mesi perchè dalla casa editrice lo ristampassero e ce lo mandassero…).
    Per quanto riguarda la Politkovskaja, Anja è una grande donna…poco da dire!